La folle vita (Une vie démente)


Torno, come sempre, dopo molto tempo in questo spazio che vorrei trasformare per
riavere un luogo mio in cui lascio i miei consigli, pensieri e esperimenti. Da tempo i
social stanno diventando più difficili da gestire. Sono saturi di contenuti quotidiani e
spesso questi contenuti scorrono sotto i nostri occhi senza destare veramente la
nostra attenzione.

Voglio approfittare di questa nuova esperienza che ho vissuto, grazie all'invito
inaspettato e molto gradito, di Wanted Cinema di Ann Sirot e Raphaël Balboni.

Film d’esordio dei due registi, uscito nel 2020, in Italia verrà distribuito per la prima
volta nelle sale il 29 giugno 2023. È un film drammatico in cui ironia con cui
vengono descritte le situazioni diventa grottesca per poi fondersi con la vita. L’idea
del film nasce da un’esperienza personale dei registi stessi, quando un famigliare si
ammala ed entrambi devono iniziare a prendersi cura di lui.

Trama: Alex e Noémie, entrambi sulla trentina, vorrebbero un figlio. I loro
piani vengono però sconvolti quando la madre di Alex, Suzanne,
inizia a comportarsi in modo bizzarro. Il suo comportamento è
infatti influenzato da una patologia neurodegenerativa.
La donna inizia a spendere cifre sconsiderate, entra in casa dei
vicini nel bel mezzo della notte, o ancora utilizza colla e forbici per
realizzare una finta patente di guida.
A poco a poco Suzanne diventa una bambina incontrollabile: ciò
metterà inaspettatamente in crisi la relazione e i propositi genitoriali
del figlio e della sua fidanzata.

I registi sono conosciuti per la loro particolare tecnica di ripresa, spesso
improvvisata, che lascia libero spazio agli interpreti.
La sceneggiatura viene scritta insieme ai dialoghi, che non sono descrittivi ma solo
riassuntivi. Gli attori fanno quindi propri questi dialoghi e lavorando insieme ai
registi durante le riprese valutano come sviluppare le diverse scene e i testi. Nulla è
scritto senza poter essere rivisto, reinterpretato o riscritto.

L’interesse principale dei registi sono i sentimenti, le connessioni umane per questo il loro
lavoro è incentrato sul sentimento di coppia, sull’amicizia e la famiglia.

Un altro elemento molto importante del film è l’arte. La sua presenza è costante, anche
perché il lavoro delle madre di Alex è fortemente legato ad essa. Tutte le opere d’arte che
si vedono nel film sono reali, sono stati coinvolti numerosi artisti per la pellicola, e
all’interno del film si possono scorgere anche dei piccoli cameo di questi artisti.
Il film è nato grazie a dei fondi governativi, ed è stato scritto e girato in due anni. I due
registi hanno raccontato che questo primo film è stato un po’ un azzardo, si sono sentiti
dire che hanno avuto molto coraggio ad iniziare con una tematica così particolare come la
malattia mentale. È un film che riesce a raccontare in maniera naturale una situazione
molto comune spesso vista in modo negativo. Ci fa entrare velocemente nelle vite di Alex
e Noémi rendendoci parte della loro quotidianità e dei loro problemi, rendendoci spettatori partecipi e quasi conoscenti, come se fossimo amici lontani.

 

Grazie ancora a Wanted Cinema per questa nuova esperienza. Ti lascio l’elenco delle sale  con il film in programma sperando che questa mia breve recensione ti abbia incuriost*.

 

 

 

 

 

 

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