Creatività a confronto


ATTENZIONE: Post lungo

Non vi tedierò con le mie solite scuse sul perché sono poco presente sul blog. Lo sapete e basta (per chi non mi segue basta leggere un paio di post sotto e vi si chiariranno le cose), inoltre al contrario del solito questo sarà un post lungo e molto scritto.
Ero indecisa sul farlo o no, ma l’idea del blog (almeno la mia) è quella di ispirarvi, farmi conoscere e condividere. Condividere idee, farvi conoscere altre creative, esperienze e anche conoscenze.
Di recente ho scritto un post su Facebook che è stato mal interpretato dal significato che avrebbe dovuto avere. Sono stata criticata e “sgridata” (è ironico) per come mi sono posta. Mi è stato fatto notare che non era corretto e soprattutto è stata una critica gratuita senza nessun aiuto alla “comunità crafter”.
Così mi ci sono arrovellata per giorni, me la sono presa, ho detto la mia (mi trovate anche su snapchat), ma questa cosa ha continuato a sussurrarmi tra i pensieri.
Poi oggi mi capita il post di Francesca Baldassarri su C+B ACADEMY che parla di Copyright e diritto d’autore, di copia e la sua newsletter parlava proprio della vena polemica. Ed eccomi.
ANTEFATTO:
Giorni fa vagavo nel web alla ricerca di immagini che potevano ispirarmi come colori o atmosfere per una nuova grafica che stavo studiando per i miei prodotti. Pinterest, blog e instagram. Dopo ricerche varie capito su un profilo accattivante me lo guardo un po’ e trovo delle grafiche molto carine applicate a vari prodotti. Continuo a girare e trovo un altro profilo con le stesse identiche grafiche e altri prodotti, non gli stessi di prima, ma i disegni sono loro. Al terzo (o quarto) profilo con le stesse identiche immagini mi scatta un dubbio: “Chi ha reato il disegno originale tra di loro?” perché col web la copia ti aspetta dietro l’angolo. Inizia così la ricerca e lo studio dei vari profili. In nessuno dei loro trovo una frase chiara che indichi “miei disegni” o “miei illustrazioni” ma nemmeno il contrario. Alcune parlano di grafiche create da loro e non molto altro. Scatta la ricerca selvaggia, cerca e ricerca trovo quest’immagine su Shutterstock. Svelato l’arcano: era un’immagine acquistabile su una banca dati.
Nessuno copia nessuno, sono persone che comprano immagini e creano bei prodotti e li vendono.
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Possiamo dire che ci sono due tipi di creative: le disegnatrici e le compositrici (sono termini che mi sono inventata al momento solo per far capire meglio di cosa si sta parlando, non vogliono degradare o denigrare nessuno).
– DISEGNATRICI: creative che ideano un soggetto, lo disegnano e possono scegliere di vendere l’originale a terzi (persone singole o aziende) oppure usano il loro soggetto originale per creare dei prodotti (artigianali o in serie).
– COMPOSITRICI: creative che hanno idee e capacità creative, ma non essendo disegnatrici si appoggiano a siti che vendono immagini (es: Shutterstock) oppure si rivolgono direttamente a illustratrici parlando del loro brand e cercando di creare una linea personale.
(questo detto in due righe per non arrivare a fare un post stile Promessi Sposi)

Quello che a me qualche giorno fa ha fatto un po’ partire l’embolo è stato che le creative-compositrici che ho trovato sui social non dichiaravano da nessuna parte che quei disegni non erano loro. Lasciavano la cosa un po’ tra il detto e non detto e perciò non chiara, soprattutto all’utente finale, al consumatore. Sono a conoscenza che se si comprano immagini  da banche dati generiche non bisogna dichiarare di chi sono, fatte apposta per uso personale e commerciale (controllate bene quando le comprate perchè ci sono due tipi di licenze: Standard che limita l’utilizzo – esempio massimo 500 pz di oggetti con la grafica per la vendita- e Extended, adatta alle aziende e alle grosse produzioni), ma questo non vuol dire che tralasciare il fatto di non essere gli ideatori del disegno non sia corretto verso l’utente finale.
Spesso chi compra si pone poche domande. Acquista perchè piace e giustamente seguire i trend e le mode aiuta alla vendita, ma bisogna anche essere corretti nei confronti del cliente.
Io, da acquirente lo vorrei sapere, perchè se poi trovo lo stesso identico prodotto con lo stesso disegno su di un’altro sito posso pensare che ho comprato una copia, oppure che si stia copiando il mio creatore favorito. Rimango confusa e frastornata. Non so chi dice la verità e cercare di capirlo è difficile perchè non chiaro.
Basta davvero poco. Due righe, una bio, semplice, simpatica e allegra dove ci si
racconta e si spiega anche come nasce e qual’è l’etica dell’azienda
(anche se sei sola sei sempre un azienda).
Questo è più o meno il succo della questione.
Io creo accessori da molti anni e ho sempre ritenuto giusto dire le cose come sono. Prima acquistavo stoffe in mercatini vintage, scampolerie e bancarelle al mercato per poter fare piccole produzioni con metraggi limitati in modo da non avere “la serie”. Ora creo delle illustrazioni e grafiche, facendo ricerche e studiando il mercato e le tendenze.

Io non mi credo migliore o superiore a nessuno, anzi guardando i profili di altre persone mi dico: “Perchè non sono così brava? Perchè non ho avuto questa idea? Perchè non faccio foto così belle o scrivo così bene?” Io invidio tutti, ma nel senso buono. Vorrei essere come tutte le persone che ammiro e seguo (tutte in uno, una specie di mostro del craft) per questo cerco di prendere spunto e imparare dagli altri.
Sono dell’idea che provare e cadere è giusto, poi ci si rialza, magari ammaccati, e si cerca di mantenere l’equilibrio. Perciò tutti siamo qui a provare e a imparare, a crescere e a sostenerci.

Ho letto di recente “il mondo è grande c’è posto per tutti” (cit. Prettyinmad), ed è verissimo, per questo sto scrivendo questo super pippone, per provare ad aiutare chi queste cose non le sa o le conosce poco oppure in modo superficiale.

Siate sempre chiare nella comunicazione, è molto importante per il vostro brand e per il cliente.

Non smettete mai di provare e imparare, prendete le critiche e fatele un punto di forza, non una condanna e una cattiveria. E’ proprio dagli errori che si impara, come io ho imparato a cercare di rendere costruttivo questo argomento (almeno lo spero).

Mi sembra tutto. Credo sia il mio primo post così lungo e anche tortuoso. Non so bene se sarà scritto in modo chiaro, nel caso ditemelo nei commenti e vedrò cosa posso fare col mio italiano contorto.

Vi lascio dei link:

Io credo molto nel mondo dell’ handmade e del craft, credo nella comunità e voglio migliorare e migliorarlo, non renderlo astioso e acido.

A presto!

P.S: questo post non vuole accusare nessuno, non vuole denigrare o mortificare il lavoro di altri, ma aiutare a chiarire dei punti di vista e aiutare a conoscere un po’ di più il mondo delle immagini e del web.

2 thoughts on “Creatività a confronto

  1. Ti capisco…io sono online dal 2002 quando esisteva solo msn con i gruppi e msn pef cui ho visto nascere i blog e i forum dal 2006 ,poi i sicual twitter e facebook…ecc…
    Io dono una dollmaker creo bambole ,forse potrai aver sentito parlare del mio vecchio nick monnalisa dolls…anchd qui comd dici tu l arte del dollmaking va evidenziara tra chi riproduce con i cartamidelli e chi le crea di sana pianta facendo un modello nuovo ..ma tranquilla si chuamano tutte creative sua che riproducano o inventano …guai a dire diversamente …Oggi tutte sono creative ,diversi anni fa non c erano e nemmeno si trovava niente in giro,non c era nemmeno i portali come adesso per il materiale…..ognuna ha i suoi punti di vista ..x carita
    Per quanto riguarda il disegno ..bhe a scuola dell arte per imparare ti fanno disegnare sempre ld cose degli altri artisti ,magari ci metti la tua mano …e fai in modo che sia 3/4 diverso x il copyright…A me ultimamente hanno dato fastidio alcune cge si sono fatte le agende cin il loro nome e i disegni di illustratrici francesi famose…non pensando che come te o me ce ne jntendiamo rispetto alla massa che con stupore gli fa pure 300 commenti ignorando che l ‘ arte non e sua …

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